Ho conosciuto artisticamente Troisi fin dal suo esordio ed è stato da subito passione.
Qualche anno prima un altro artista partenopeo, suo contemporaneo, mi aveva appassionato con la stessa intensità, Pino Daniele. Pino e Massimo hanno segnato la mia gioventù in terra calabra e hanno contribuito, qualche anno dopo, diventando loro conterraneo, a farmi apprezzare maggiormente i colori di Napoli.
4 giugno del 1994, ero dal parrucchiere, la radio dà la notizia della scomparsa di Massimo, subito provai un nodo in gola e la stessa tristezza di quando si perde una persona cara.
Non avrei mai immaginato di trovarmi oggi a Castel dell’Ovo a partecipare all’allestimento di una mostra sulla vita di Massimo Troisi. Sono emozionato.