Luoghi e Città

Fotografia in Viaggio....le sensazioni, le suggestioni e le memorie di altri luoghi.

Vega Sa 2723 - Diario fotografico di una motonave

Torre Annunziata, 08 luglio 2019. Grazie a Marcello e Salvatore Gambardella, ecco la mia prima volta in un cantiere navale.

Vengo accolto dalla gentilissima Anna che mi presenta alle maestranze. L’emozione è tanta mentre il mio sguardo vaga per l’intero cantiere: la luce del sole d’estate entra dai finestroni in alto, disegnando una sequenza di rettangoli paralleli sul pavimento o figure geometriche che si adattano alle forme delle barche in manutenzione o in costruzione. Tante barche di vario tipo e dimensione, su carrelli o cavalletti, circondate da uomini al lavoro. Suoni di battitura si distribuiscono uniformemente nei capannoni, mentre di tanto in tanto bagliori di luce e scintille di saldatura, colorano l’area.

Lo scafo della motonave, imbrigliato tutto intorno da impalcature, mostra la sua imponente prua. Prima di salire a bordo, incontro Marcello, l’ingegnere nautico che mi presenta il progetto. Da una scaletta poggiata a poppa, salgo sul ponte di coperta. Uno scheletro di tubi e lamiere dove uomini esperti, con disinvoltura, misurano, tagliano, saldano, imbullonano. Mi muovo in punta di piedi, sembrandomi un sacrilegio interrompere la sincronia dei lavori. Osservo: il mio sguardo incrocia il loro, che per brevi istanti si distoglie dall’azione come per consentire il mio operato. Vedo: estraggo la mia macchina fotografica e fisso l’attimo. Tanti i momenti da voler fermare: dalla scenografia di fumi, colori e scintille, che lasciano intravedere un saldatore imbardato nella sua divisa protettiva, al fotogramma che incornicia due mani intente a tagliare una bacchetta metallica. Momenti unici che si sommano di giorno in giorno tra una pausa pranzo, un caffè, una sigaretta ed uno scambio di battute, mentre la motonave prende forma: lo scafo, il primo ponte, il secondo ponte, la plancia.

Il mare ci attende. Siamo agli inizi dell’anno 2020, per aprile è programmato il varo.

E’ la sera del 9 marzo e il Presidente Conte annuncia agli italiani che “purtroppo tempo non ce n’è”. Troppi malati, troppi morti. Perciò dal 10 marzo, un nuovo decreto e lockdown. Il Paese si chiude e si ferma. Il giorno dopo l’Organizzazione mondiale della sanità sentenzia: è pandemia.

18 maggio, dopo 69 giorni, si riaprono le porte di casa e il Paese gradualmente si riattiva.

Riprendono i lavori alla motonave, ricevo un whatsapp da Anna: Ciao Pino ti anticipo che probabilmente il 15 luglio variamo la motonave. Chiamami il 13 per la conferma.

22 luglio, dopo poco più di un anno, è arrivato il grande giorno: ore 9:00 la motonave è sul rimorchio, completati gli ultimi allestimenti, nel clima festoso di tutto il cantiere, ha inizio il viaggio verso il mare. Lungo la strada sterrata che si apre alla visione panoramica dell’imponente Vesuvio, una squadra di addetti facilità il cammino del rimorchio. Così, mentre il sole splende luminoso riflettendosi sulla motonave, si giunge davanti ad una grossa gru che, imbracata, la solleva e la cala nel mare. Sono le ore 12:53 quando Vega Sa 2723 tocca la superficie del mare.

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