Un’altra importante esposizione è stata inaugurata al Mann: World Press Photo Exhibition 2019, alla sua 62esima edizione, tocca il museo più vivace ed innovativo del momento.
L’istituzione napoletana deputata alla diffusione della cultura classica si misura con la celebre mostra dedicata al fotogiornalismo. Attualità, cultura antica ed arti celebrano un connubio tra i più riusciti. Ad aprire il percorso di 144 foto la 'Photo of The Year 2019' di John Moore 'Crying Girl on the Border’’ che immortala il pianto straziante di una bimba honduregna che assiste alla perquisizione della madre fermata da un agente della polizia di frontiera americana al confine con il Messico. La foto dell’anno è stata scelta tra i 78.801 scatti di 4.738 fotografi provenienti da 129 paesi diversi che hanno partecipato al concorso, numeri da far sgranare gli occhi. Ma c’è anche una novità, per questa edizione, ed è il premio ‘World Press Photo Story of the Year’ conquistato da Pieter Ten Hoopen con il progetto fotografico The Migrant Caravan dedicato all'immigrazione ed alla carovana di migranti partita dall'Honduras e diretta negli Stati Uniti. Si segnalano anche cinque lavori di italiani in mostra: il reportage ‘La crisi del lago Ciad’ di Marco Gualazzini che si è aggiudicato il primo premio per la sezione Environment stories; a Lorenzo Tugnoli è andato il primo premio nella sezione General news stories per il suo reportage La crisi in Yemen.
Una parata di fotografie di eccezionale intensità che diventa una narrazione del nostro tempo. Organizzata da CIME, in partnership con il MANN, la mostra è visitabile fino all'11 novembre 2019 ed aspetta solo di essere scoperta.