Nei caratteristici vicoli della Napoli del centro storico, quando l'autunno sfrangia le giornate e rende l'atmosfera, progressivamente, piú malinconica e fredda capita di sentirsi abbracciato da caldi e confortanti profumi.

Accanto a  piccoli carrettini, ai lati delle strade, si scorgono uomini intenti a confezionare piccoli imbuti di carta, 'e coppetiell, o bambini che urlano gioiosi per vendere il delizioso frutto autunnale: la castagna.  Ogni anno, di questi tempi, 'o Castagnaro gonfia l'aria di quella dolce fragranza delle caldarroste ('e verole). Antico mestiere per eccellenza, il Castagnaro, il venditore di castagne, un tempo lo si trovava nei pressi delle cantine; non c'era niente di meglio di un bicchiere di vino  e delle caldarroste per ritrovare un po' di calore. Usciva sin dal primissimo mattino per commerciare castagne da lui stesso preparate sul momento. Al mattino era consuetudine accaparrarsi un piccolo cuoppo di  Allesse e Palluotelle, castagne lesse in brodo con semi di finocchio e alloro. Con il calare della sera, mani annerite dal fumo e dalla cenere armeggiavano con forza pentoloni bucherellati per arrostirle; il fuoco sempre acceso sotto propagava calore e profumo, quel profumo inconfondibile che si associa a questa figura di venditore ambulante così peculiare. La castagna, prezioso frutto che a prezzi modici sfamava e riscaldava il popolo, veniva usata per contrastare la fame in tempi in cui rappresentava una piú valida alternativa ai cereali. Mestiere, quello del Castagnaro, che ancora oggi sopravvive e che nasce e si  configura in un lontano passato. Una professione dal sapore di tempo antico, costruita sulla semplicitá di un frutto dalle tante virtú.