Lungo la strada della costiera amalfitana, da una piccola area di sosta si accede ad una scalinata che va verso il mare. Ancora uno sforzo, un piccolissimo sforzo, e con un ascensore ci si immerge in una atmosfera di straordinaria bellezza: quella della Grotta dello Smeraldo.
Nessuno sapeva della sua esistenza fino al 1932, anno in cui fu riportata alla luce da un pescatore, Luigi Buonocore, la cui esistenza – dopo la eccezionale scoperta - cambiò radicalmente fino a trasformarsi in una vera e propria ‘’leggenda’’. Intorno alla seconda metà degli anni cinquanta, nel fondale, a circa quattro metri di profondità, è stato allestito un presepe. I personaggi della Natività furono realizzati da un noto ceramista; prima San Giuseppe, Maria e Gesù Bambino, poi il bue e l’asino. Attualmente sono state posizionate delle statue in vetroresina ma la carica suggestiva di questa immagine che emerge dalle acque dalla particolare cromia della Grotta della Smeraldo è sempre potente. A questo Presepe sommerso è ormai legata una tradizione molto nota: prima del Santo Natale i subacquei si immergono di notte per ornare con fasci di fiori i piedi del Bambino. Oggi la Baia in cui è incastonato questo gioiello naturalistico di incredibile bellezza è un luogo costellato da caratteristiche case bianche che fanno da cornice a questa amatissima meta turistica. Meno nota della Grotta Azzurra, la Grotta delle Smeraldo è l’attrazione più importante della costiera amalfitana, i giochi di colore che è possibile ammirare durante la ‘’passeggiata’’ al suo interno stupiscono e ammaliano. Dal blu, al turchese fino al verde smeraldo – da cui il nome – questi colori incantano i turisti che ogni anno, sempre più numerosi, raggiungono questo luogo da sogno.