La Campania è uno scrigno di tesori, in ogni angolo si rischia di imbattersi in qualche meraviglia che lascia a bocca aperta, groviglio di storia e di bellezza. Un esempio ne è l’isolotto di Rovigliano meglio noto come Scoglio di Rovigliano è costituito da rocce di tipo calcareo.
Altro nome dello ‘’Scoglio di Rovigliano’’ è Petra Herculi poiché una leggenda lo collega direttamente ad Ercole che racconta che dopo la decima delle sue dodici fatiche, giungendo qui dove avrebbe fondato le città di Ercolano e Stabiae, scagliò la cima del monte Faito in mare originando una nuova isola nel golfo. Da questa leggenda, infatti, nasce la convinzione di molti che sull’isolotto fosse stato costruito - in epoca romana - un tempio dedicato ad Ercole. Nel corso dei secoli diversi sono stati gli usi che lo hanno caratterizzato e diverse, dunque, sono state le modifiche strutturali. Per alcuni il suo nuovo nome “Isolotto di Rovigliano’’ si dovrebbe alla trasformazione - nei secoli - dell’antico termine “insulae Ruviliane”, forse collegato alla “gens Rubilia” o ad un antico console Rubelio a cui, forse, apparteneva l’isolotto. In ogni caso, sono queste, tutte, congetture ed ipotesi. Intanto il tempo trascorreva e si perpetuavano le trasformazioni e i diversi usi: da abitazione privata a luogo di accoglienza per le donne avviatesi alla vita monastica nel IX secolo, monastero e chiesa cistercense nel XIII secolo per divenire - nel XVI secolo – fortezza. Dopo il 1861 lo scoglio divenne proprietà del demanio per poi essere ceduto a privati. Oggi, questo sito così misterioso ed affascinante, là bloccato nel tempo e nello scorcio affascinante del golfo versa in condizioni di abbandono. Una tale bellezza deve essere narrata e preservata per non impoverire un territorio così ricco come quello campano.