Pithecusa, come la chiamavano i greci, oggi nota come Ischia, è un’ isola vulcanica che ammalia per le sue straordinarie caratteristiche.
La vegetazione mediterranea ricchissima, la fertile terra che assicura una feconda produzione agricola e le ‘miracolose’ sorgenti termali già note agli antichi romani sono solo alcuni degli elementi che compongono questa eccezionale isola. Le sue meraviglie ed i suoi tesori sono motivo di enorme successo tra le folle di turisti che la raggiungono ogni anno. Tra le tante bellezze che si possono ammirare c’è il Castello Aragonese, vero e proprio simbolo dell’isola del benessere e monumentale custode delle sue leggende e dei suoi misteri. La sua genesi ha radici lontane - edificato nel 400 a.c., era conosciuto come Castrum Gironis, dal nome del tiranno siracusano che ne ordinó la costruzione - e nel corso dei secoli è stato un luogo che ha visto passare molti signori con corti al seguito ed, anche, tradizioni. Collocato su un isolotto è, attraverso un percorso in muratura di oltre 200 metri, collegato all’isola maggiore. Il passaggio per raggiungere la rocca in alto sullo scoglio è una galleria scavata a mano nella roccia per volere del re Alfonso V d’Aragona, figura a cui si può collegare, in parte, l’attuale aspetto del Castello. Nel tempo ha subìto un susseguirsi di dominazioni fino all’arrivo dei Borbone che lo trasformarono in un carcere per rinchiudere i protagonisti dei moti del 1848, tra cui il patriota Carlo Poerio. Luci ed ombre definiscono il luogo ed il suo passato ma la sua bellezza rimane intatta e così anche la vista che si gode da questo eccezionale testimone della storia di Ischia.