Da pericoloso vulcano a simbolo di una città, il Vesuvio definisce il paesaggio campano e rende la città partenopea  unica grazie alla sua linea inconfondibile che si staglia sul magico golfo napoletano.

Una storia lunga, in cui le esplosioni si sono alternate a lunghi periodi di inattività,  e che non smette mai di stupire. Posizionato nella parte sudorientale della città metropolitana di Napoli è alto più di 1.200 metri ed è l’unico vulcano attivo sulla superficie continentale europea. Proprio perché ancora attivo e – soprattutto – tra i più pericolosi  è, ancora oggi,  uno dei  vulcani più studiati ed osservati  al mondo; a tenerne sotto controllo ogni più impercettibile movimento del magma vi è, infatti,  una raffinatissima strumentazione. A memoria di quanto sia rovinosa una sua  ‘’reazione’’ ricordiamo la più famosa eruzione di tutti i tempi, quella  che nel 79 d.C.  ha seppellito  in meno di quarantotto ore Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia. Eppure, nonostante tutta la potenza dimostrata, intorno al Vesuvio si è costruito un vero e proprio mito. Icona vera e propria di Napoli grazie a  questa intensa attività ha destato l’attenzione di scienziati ed intellettuali provenienti da ogni parte d’Europa attirando, così, visitatori da tutto il mondo e rendendo il Vesuvio una tappa obbligata del Grand Tour. Nelle memorie di viaggio di alcune di queste personalità ritroviamo un Vesuvio affascinante, avvolto nel mistero ma dotato di grande forza. Simbolo dell’imprevedibilità delle circostanze e  prova della straordinaria potenza della natura il vulcano  è stato rappresentato e omaggiato, nel corso dei secoli, da pittori, poeti e musicisti diventando, così, parte integrante dell’immaginario collettivo.